
I principi alla base della teoria DynEd di apprendimento linguistico
Nel cervello la lingua prende forma attorno a concetti chiave come durata, tempo, misura o frequenza: una programmazione didattica fatta su base concettuale è pertanto preferibile ad una su base grammaticale. La sequenza di apprendimento RHR è gerarchica e si basa A) sui concetti utilizzati con maggior frequenza e B) sulle strutture grammaticali necessarie a veicolare tali concetti nei diversi livelli linguistici. La teora RHR si concentra prima sui concetti e sulle forme linguistiche che li esprimono e poi sulla grammatica. Le forme principali si basano sulle funzioni linguistiche (ad es. richieste, scuse e suggerimenti) che rivelano di che atto si tratta e i concetti ad esse legati.
Per accompagnare input audio e facilitarne la comprensione è meglio utilizzare icone piuttosto che altre forme di supporto visivo (es. video, foto o testo). Le icone infatti vengono comprese con maggior chiarezza e immediatezza rispetto al testo, che finisce con l’essere di disturbo perchè attiva nel cervello processori più lenti che riducono la tensione temporale. Lingua e contesto agiscono insieme: il contesto aiuta a capire il messaggio ed il messaggio aiuta a capire le parole.
Il mix vincente è un approccio che mette in stretto rapporto lo studio individuale al pc con attività guidate dall’insengante che ampliano e personalizzano la lingua, rendendola viva e incrementando la motivazione degli studenti; infatti, il loro obiettivo è servirsi dell’inglese per esprimersi nella vita, non memorizzare frasi di cui non sanno cosa farsene. L’insegnante è centrale in questo.
Il ripasso è importante e dovrebbe essere fatto ogni volta che si studia. Per aumentare l’efficiacia serve studiare materiale nuovo e ripassare lezioni già viste, in modo da accrescere la familiarità con la lingua acquisita, rafforzando la memoria a lungo termine. Nella teoria RHR la comprensione della lingua è solo l’inizio, non l’obiettivo. Una volta compreso il modello linguistico occorre iniziare a utilizzarlo e ripassarlo. La meta è la padronanza e l’automatismo espressivo. Se non si arriva ad un vero automatismo, la fluency non si sviluppa e gli studenti dimenticano buona parte di quanto hanno studiato.
Per acquisire una nuova abilità serve fare pratica. Perchè la pratica sia efficace è importante che sia quella giusta. Una pratica davvero efficace fa migliorare gli studenti sia nella fluency che nella pronuncia. In DynEd questo accade perchè l’efficacia è data da 4 dimensioni: 1)quantità (quanto); 2)frequenza (quanto spesso); 3)performance dello studente nelle attività (quanto bene); 4)qualità (sequenza) degli argomenti linguistici praticati (cosa). Il “Punteggio di Studio” di DynEd è un voto a come gli studenti stanno lavorando (efficacia dello studio), e le indicazioni precise che lo accompagnano guidano ad una pratica sempre più efficace.
Lo studio e la pratica devono portare dal piano della comprensione a quello dell’automatismo espressivo. La ripetizione, inclusa la “ripetizione profonda”, è essenziale in questo. Per ripetizione profonda si intende la ripetizione dei concetti studiati variando le forme linguistiche che li esprimono. Quando per esempio il software presenta il tema della descrizione della giornata, le attività in aula sono volte a far sì che gli studenti descrivano la propria: i concetti sono gli stessi (tempo, durata, eventi) ma i termini utilizzati cambiano.
La chiave per la fluency è la capacità di chunking cioè l’abilità di riconoscere e automaticamente elaborare i chunks (segmenti) linguisitici. Nella teoria RHR gli elementi lessicali sono sempre presentati in espressioni quali “a book”, “a red book” e “open the red book”. Questo modo di introdurre la lingua – inizialmente senza testo scritto – facilita il chunking dei concetti e insegna il nuovo lessico. La fluency è direttamente proporzionale alla capacità di chunking. Nella RHR l’obiettivo è padroneggiare il quadro strutturale della lingua, che, oltre ad offrire la base per poter riconoscere i chunks, consente di imparare e ricordare il nuovo lessico.